
Madrid ha una grande e profonda cicatrice che le segna una parte della città (la parte a me più cara), la totalità della sua anima e tutta la Spagna.
Questo suo dolore si chiama 11M, cioè 11 marzo 2004, quando un attacco terrorista colpì 4 treni della rete del Cercania della città, uccidendo 191 persone. Questo drammatico episodio ebbe delle ripercussioni immediate sulla politica del Paese, poiché fu fatto esattamente tre giorni prima delle elezioni generali che portarono alla vittoria di Zapatero.
L’11 marzo 2004, subito dopo l’attentato, la destra (che a tavolino era già vincitrice delle elezioni) attribuì il gesto alla banda terrorista dell’ETA, nonostante gli esponenti politici di questa frangia indipendentista avessero sempre dichiarato la più completa estraneità ai fatti: ma né il governo, né i partiti politici né i mezzi di comunicazione ammisero ufficialmente l’estraneità dell’ETA. Solo quando il Al Quds Al Arabi di Londra ricevette una lettera che dichiarava la colpevolezza di Al Qaeda davanti agli attentati non si poté più nascondere la verità. Gli spagnoli, feriti nel cuore pulsante della nazione e traditi dalla classe politica che per ore fece di tutto per nascondere la verità, spostarono massimamente il voto a sinistra, quindi a Zapatero.
Proprio di fronte alla stazione di Atocha (sede degli attentati) si erege un cilindrone di vetro alto 11 metri, cicatrice di questo grande dolore. All’interno di questo monumento(ci si può entrare da un corridoio che si trova sotto la stazione) una complessa struttura “intrapola” i bigliettini che tutti i cittadini scrissero nei giorni immediatamente successivi all’attentato, in ricordo delle vittime. Ai miei occhi questa struttura, perfettamente integrata nel contesto urbano ma con una forma ed un materiale che creano una frattura evidente con gli altri edifici che la circondano, è un qualcosa di sublime.
Ed adesso un po’ di silenzio, soprattutto a Madrid.
A mio avviso questo è uno dei tuoi migliori post!!!!
Bacio
E
bellissima….
Alcuni mesi fa quando sono arrivata alla stazione di Madrid, avrei voluto vedere il monumento, l’ho pure cercato ma poi mi sono persa tra i meandri dell’enorme stazione di Madrid ed ho deciso che, essendo il mio tempo a disposizione per visitare questa splendida città molto poco, forse era meglio dirigermi velocemente alla metro per raggiungere la Puerta del Sol ed iniziare da lì il mio tour. Ora grazie al tuo post ho visitato virtualmente il monumento e sentito il dolore associato a questo edificio.
Complimenti per il post, davvero!
Io ho scoperto oggi guardando il tg che il monumento è cavo e all’interno si trova la “habitaciòn azùl” con tutti i messaggi in memoria delle vittime sulle pareti. Credo che presto andrò a fargli una visita…
bellissimo il monumento, spero un giorno di poterlo visitare
ciao Suysan
Comentaste o blog a Gorda e Eu !
Gostei!
penso proprio che a Pasqua lo andro’ a visitare, venendo a Madrid per 4 giorni.
Grazie per aver condiviso queste informazioni!
Bellisimo post chechi!
Sembri una vera giornalista, auguri.
Prima di aver sofferto questo attaco, io pensabo che qui, in Spagna, non ci poteva succdere niente, la guerra era troppo lontana… ma dopo questo attaco sò che nessuno può dire mai “qui mai succederà”…
so che forse tra i tuoi lettori spagnoli passerò per impopolare.
Ma l’ETA ste porcate non le fa.
non sono giovane come te,guapa italiana,ma leggendo il tuo post ho sentito un brivido di commozione.Fantastico il senso storico,il valore della memoria,la capacità di condivisione che il tuo testo esprime.Forse noi “adulti” dovremmo andarci cauti nel dare giudizi frettolosi sui giovani d’oggi.Grazie per questa lezione di profonda umanità.Resta così come sei GUAPA ITALIANA.
Dimenticheremo.I veli funebri cadranno,come delle foglie morte.L’immagine del Soldato scomparso si cancellerà lentamente nel cuore consolato di coloro che lo amavano tanto.E tutti i morti morranno una seconda volta.Sono,qurste,le parole di Roland Dorgelès,che voglio dedicarti per ringraziarti della meravigliosa pagina di testimonianza da te scritta a dimostrazione che,se ricordiamo,i morti non morranno una seconda volta.Grazie giovane amica.
Un bacio sulla fronte di Madrid
(brava)
Mai distinguere; senza se; nessun però.
Il terrorismo è morte, di qualunque colore, ideologia, bandiera.
E questo basta per condannarlo.
Quando l’uomo, invece di una pietra lanciò un insulto nacque la civiltà.
compliemnti hai un bel blog e complimenti per questo post mie ro perfino dimenticato dell’evento
Non sapevo di questo monumento.
Grazie a questo post ora si. 🙂
Un abbraccio! 🙂
brava chechì!!è commovente questo…come vedi finalmente,dopo qualche difficoltà anch’io ti scrivo…come cantava il mio adorato Sabina…yo me bajo en Atocha..yo me quedo en Madrid!!meriterebbe un post anke lui!!
Grazie Keki, davvero un bel post.
Una ciccatrice che aiuta a non dimenticare
Una ciccatrice che aiuta a non ricommettere lo stesso sbaglio
[…] Signora è anche un posto meraviglioso. Innanzi tutto vorrei dire che Atocha ha l’unico accesso al monumento in ricordo dell’11M , poi Atocha è grandissima e ha 2 fermate di metro: Atocha e Atocha Renfe, che sarebbe l’accesso […]
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[…] qui è un centro sociale e culturale finanziato da Caja Madrid, e si trova nello straordin…La cicatrice di Madrid (COMMENTI: 19)Madrid ha una grande e profonda cicatrice che le segna una parte della città (la […]
[…] questo caratteristico bar. Il bar si trova in Calle Méndez Álvaro 6 cioè proprio di fronte alla stazione di Atocha, ed è frequentato quasi esclusivamente da tassisti e da qualche vecchio del quartiere (=non […]
[…] marzo sia il mio mese preferito il giorno di oggi è triste, perché è l’anniversario dell’attentato dell’11 marzo 2004, quando un attacco terrorista colpì 4 treni della rete del Cercania della città, uccidendo 191 […]
[…] in questa parte della stazione l’11 marzo 2004 ci fu il terribile attentato e adesso sorge il monumento dell’11M). Ma in questa trasformazione cosa ne fu dell’antica Estación de Atocha? Ed ecco che […]
[…] più difficile poter scrivere qualcosa in questa data, per questo ho deciso di copiare il mio post dell’anno passato, che recita […]